Sistema Moda Italia vede la crescita del tessile-moda nel 2016

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Sistema Moda Italia vede la crescita del tessile-moda nel 2016

Spiragli di luce per la filiera della moda? I dati e le previsioni LIUC per SMI disegnano una prospettiva di moderato ottimismo in particolare per i settori a valle, con una prevista ripresa dell'export verso la Cina e la Russia ed un exploit a doppia cifra verso gli USA.

Il report previsionale realizzato dall'Università LIUC di Castellanza per Sistema Moda Italia ("L'industria italiana del Tessile-Moda: evoluzione del settore nei primi 6 mesi del 2016") è basato sull'utilizzo di un modello econometrico studiato appositamente per il tessile-moda. Il modello consente di effettuare stime tanto sui dati di fatturato quanto su quelli di export.

A fronte di un incremento dell'export di filiera, registrato dal 2014 al 2015, pari a +2,1%, la previsione di incremento nel primo semestre 2016 (rispetto al primo semestre 2015) arriva, secondo le elaborazioni LIUC-SMI, a +2,9%

La crescita registrata nel 2015 sconta diversi fattori di freno che si sono manifestati nei confronti del Made in Italy, ed in particolare:

  • il rallentamento dei Paesi emergenti in una misura più consistente del previsto
  • l'acuirsi della crisi russa
  • il ridimensionamento del vantaggio competitivo legato all'Euro debole a seguito delle svalutazioni ad opera di altri Stati (Cina in primis)
  • la debole crescita dell'Unione Europea.

Le analisi econometriche rivelano, tuttavia, come accennato sopra, una prospettiva di crescita per il 2016, più o meno accentuata a seconda del Paese o regione di esportazione, ed in particolare:

  1. Export con Paesi UE (55% del totale): [variazione 2015/14: +2,5%; in particolare UK +10,5% e Spagna +7,5%] previsione di MODERATA CRESCITA nel 2016
  2. Export Extra-UE (45% del totale): [variazione 2015/14: +1,6%] previsione di MODERATA CRESCITA nel 2016.

Considerando i singoli Paesi extra-UE, il report segnala le seguenti performance di export del tessile-moda Made in Italy:

  • USA (7% del totale): [variazione 2015/14: +17,3%] previsione di CRESCITA A DOPPIA CIFRA nel 2016
  • Hong Kong (5,5% del totale): [variazione 2015/14: +13,1%] previsione di CRESCITA nel 2016
  • Cina (3,3% del totale): [variazione 2015/14: +10%] previsione di CRESCITA nel 2016
  • Giappone (3,2% del totale): [variazione 2015/14: +2,2%] previsione di CRESCITA nel 2016
  • Russia (3% del totale): [variazione 2015/14: -31,2%] previsione di RECUPERO nel 2016.

Il recupero dell'export verso la Russia è previsto in virtù del risveglio degli acquisti in loco, fenomeno in corso segnalato da più parti.

Più in generale, la prevista ripresa della moda italiana, ascrivibile tanto alla fase a monte che a quella a valle, testimonia il valore riconosciuto, oltre che ai singoli brand, anche all'integrità della filiera del Made in Italy: un valore distintivo dei nostri prodotti, non riscontrabile in quelli fatti altrove.

In un clima di moderato ottimismo, si riunisce quindi, il 28 Aprile 2016, per la seconda volta dalla sua istituzione il Comitato per la Moda presso il Ministero dello Sviluppo Economico: dopo la promozione di Carlo Calenda al ruolo di rappresentante del Governo italiano presso la Commissione Europea, la delega al Piano straordinario per il Made in Italy è stata recentemente assegnata al nuovo Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto. Secondo Scalfarotto, intervistato dal Corriere della Sera, il Comitato per la Moda è strategico per conseguire l'obiettivo di "salvaguardare le singole peculiarità ma allo stesso tempo creare un sistema integrato che parli nel mondo con una una voce sola".

 

Tabelle tratte dal report LIUC-SMI (clicca sopra per ingrandire):