La Moda nel nuovo Patto per l’Export

La Moda nel nuovo Patto per l’Export

Il 9 giugno 2020 si è tenuta, presso la Farnesina, la cerimonia di firma del “Patto per l’Export” fra il Governo italiano, rappresentato da vari Ministeri su impulso di quello degli Esteri, e le associazioni di categoria, i territori e gli Enti preposti al sostegno pubblico per l’internazionalizzazione.

L’accordo fa seguito ai 12 tavoli settoriali che si sono riuniti a distanza, nella fase di lockdown, su iniziativa del Ministero degli Esteri. Tra i partecipanti invitati al tavolo dedicato alla moda, alla presenza del sottosegretario Manlio Di Stefano, il Presidente del Consorzio, Fabio Pietrella, rappresentava tutte le imprese del sistema moda associate a Confartigianato.

Dalle criticità rilevate in occasione degli incontri settoriali, si è arrivati alla definizione di un percorso strategico per facilitare la ripresa del commercio internazionale a beneficio delle imprese italiane. 

Il Patto definisce sei pilastri strategici, qui sintetizzati:

  1. Campagna di comunicazione internazionale a favore di tutte le filiere del Made in Italy (“nation branding”);
  2. Promozione integrata delle eccellenze italiane in una logica di sistema che coniughi tradizione e innovazione. La filiera moda, considerata “adiacente” rispetto a quelle tecnologiche, sarà destinataria di attività per l’integrazione verticale della domanda di Made in Italy;
  3. Formazione e informazione attraverso i Temporary Export Manager (TEM) e i Digital Export Manager (DEM). In questa prospettiva, la rete diplomatico-consolare italiana diventa la “Casa delle imprese italiane” nel mondo;
  4. E-commerce in accompagnamento alla dimensione fieristica tradizionale (fiere virtuali, eventi promozionali digitali, ecc.), attraverso accordi con le piattaforme internazionali, con i marketplace “minori” (su un totale di 450 esistenti) e con la GDO (approccio offline-online);
  5. Sistema fieristico italiano da rafforzare, favorendone la digitalizzazione (B2B virtuali), facilitando la partecipazione delle PMI alle fiere internazionali in Italia, promuovendo programmi di visita alle fiere italiane da parte di buyer e VIP stranieri, ricercando partenariati con i sistemi fieristici europei e organizzando “mini-fiere” all’estero con possibili sinergie fra settori complementari (es. moda, agroalimentare e turismo);
  6. Finanza potenziata e semplificata a vantaggio delle imprese (finanziamenti agevolati e sistemi di garanzia).

Tra le novità operative, il Patto esplicita le seguenti misure già impostate o previste a breve:

  • Incremento delle operazioni a valore sul Fondo 394/81, gestite da SACE/SIMEST, prevedendo una nuova componente a fondo perduto;
  • Pubblicazione del bando su TEM/DEM;
  • Avvio di corsi online sulla digitalizzazione delle imprese.

Tra le prime iniziative già realizzate nell’ambito del Patto, figura il documento, scaricabile gratuitamente dal sito MAECI, intitolato “Export, una guida per partire: strumenti e servizi pubblici a portata di PMI”, che intende fornire tutte le informazioni utili per avviare un percorso di internazionalizzazione. Dalle opportunità di finanziamento ai suggerimenti operativi, fino al dettaglio dei contatti utili a livello di ciascuna regione italiana.


Fonte del testo e delle immagini: Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale