FLASH - Il Ministro Calenda su reti e distretti

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FLASH - Il Ministro Calenda su reti e distretti

Il question time alla Camera del 12 Ottobre 2016 ha dato risalto, in risposta ad una interrogazione del deputato Raffaello Vignali, alle politiche del Governo a favore di reti e distretti di imprese, illustrate brevemente dal Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

Si riporta di seguito il testo integrale dell'intervento di Calenda, tratto dal Resoconto stenografico della Seduta n. 691 di Mercoledì 12 ottobre 2016, pagg. 128-129 (sono nostri il grassetto, le sottolineature e la disposizione per punti).

[...] Reti e distretti sono diverse modalità collaborative tra imprese che in modo diverso e per ragioni differenti meritano di essere valorizzate. Le due modalità organizzative infatti convivono nel tessuto produttivo italiano.

  • Con le reti, in particolare quelle con soggettività giuridica, si è cercato di rafforzare l'integrazione per filiera e le forme di collaborazione tra realtà distanti; un tema vieppiù importante in un contesto in cui la digitalizzazione ha contribuito a rendere sempre meno geograficamente localizzate le catene del valore. 
  • I distretti industriali, invece, continuano a rappresentare la forma organizzativa più diffusa tra le piccole imprese localizzate in sistemi territoriali omogenei, in prevalenza adiacenti. I distretti sono, per esempio, una modalità aggregativa tra micro e piccole imprese molto diffusa nel catene di subfornitura che ha rappresentato, e rappresenta tuttora, come veniva ricordato, una caratteristica peculiare del sistema produttivo italiano.
Purtroppo, le misure introdotte nel passato non si sono rivelate efficaci, nonostante le diverse proroghe accordate e i bandi per un totale di 100 milioni di euro messi a disposizione dei distretti, da ultimo al 31 dicembre 2015. Infatti per la realizzazione dei progetti è stato previsto un cofinanziamento del 50 per cento da parte delle Regioni, che rimangono l'amministrazione competente a selezionare i progetti distrettuali che devono essere attuati nel proprio territorio. Se da un lato abbiamo Regioni che si sono mostrate virtuose nella selezione-avvio dei progetti e nell'utilizzo di queste risorse, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, la Toscana, le Marche e la Puglia, dall'altro ve ne sono alcune come la Campania e la Sicilia che, nonostante le proroghe concesse, non hanno utilizzate le risorse rese disponibili per il sostegno dei distretti presenti nel loro territorio. Proprio in questi mesi gli uffici del Ministero stanno provvedendo a saldare i progetti rendicontati dalle regioni. 

Per valorizzare al meglio i distretti allora occorre seguire una strada diversa che punti sulla creazione di condizioni abilitanti lo sviluppo e che introduca strumenti che proprio nei distretti possono trovare un vasto bacino di utilizzo. Infatti, in un contesto globale sempre più complesso, è importante spingere le imprese a rafforzarsi attraverso, tra l'altro, il ricorso ad alternativi canali di finanziamento, l'immissione di equity, la quotazione in Borsa. Il pacchetto Industria 4.0, che farà parte della prossima Legge di Bilancio, prevede tra l'altro una serie di misure volte a canalizzare parte del risparmio nazionale proprio nelle piccole e medie imprese.

È chiaro che in quest'ottica i distretti rappresentano un potenziale fattore di competitività, le imprese e le filiere più dinamiche potranno trovare grandi opportunità di sviluppo, specie sui fronti dell'innovazione, della digitalizzazione e dell'internazionalizzazione.