Industria 4.0: Carlo Calenda risponde alle domande dei lettori di Repubblica

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Industria 4.0: Carlo Calenda risponde alle domande dei lettori di Repubblica

L'intervista del 14 Ottobre 2016 riguarda la nuova Legge di Bilancio per il 2017 (poi approvata sabato 15 Ottobre 2016) ed è così sintetizzabile:

  • La nuova Legge di Bilancio è nel segno del Piano nazionale Industria 4.0, che vale 13 miliardi di euro
  • Previsti incentivi di natura fiscale - concentrati nel 2017 - per innovazione e investimenti:
    • Super-ammortamento e Iper-ammortamento (fino al 250%)
    • Raddoppio del credito di imposta per la Ricerca e l'Innovazione
  • Rafforzamento del Fondo di Garanzia sul credito bancario: prima la garanzia all'80% era assegnata indipendentemente dal rating, ora sarà invece premiato chi investe partendo da un basso rating. Lo Stato spenderà 900 milioni di euro per garantire un importo stimato pari a 25 miliardi di euro di investimenti
  • Rafforzamento del Piano straordinario per il Made in Italy: dopo il successo del 2015 in USA, nell'attuale fase di rallentamento dell'export occorre un rinforzo
  • Il commercio mondiale cresce meno del PIL, con rischi di ritorno al protezionismo
  • In tale contesto di flessione del commercio mondiale, la crescita deve essere stimolata e fatta ripartire dagli investimenti interni (macchinari)
  • Il piano Industria 4.0 contiene anche provvedimenti sulle competenze: le nuove tecnologie comportano, infatti, la necessità di ri-formazione delle risorse e quella di approntare strumenti di accompagnamento perchè l'innovazione lascia molti vincenti ma anche molti perdenti
  • Già ora, tuttavia, le PMI italiane sono, in termini di introduzione di innovazione, seconde solo alla Germania
  • Attraverso Industria 4.0, il Governo vuole dare fiducia alle imprese in forma di agevolazioni agli investimenti, che si basano sul principio della neutralità tecnologica, secondo cui la tecnologia può essere scelta solo dalle imprese e non imposta dall'alto
  • Accordo di libero mercato con il Canada (CETA) a rischio: è un accordo ideale per l'Europa perchè, con l'abbassamento dei dazi, propone il riconoscimentro da parte del governo canadese delle DOP e IGP e l'apertura al public procurement. La decisione del Consiglio di affidare la ratifica ai Parlamenti nazionali ha portato, tuttavia, al no di quello vallone. Ora occorre rimediare perchè l'Europa è già l'area più aperta al mondo ed ottiene solo svantaggi dalla mancata apertura delle altre aree di mercato
  • In conclusione, nell'attuale fase di rallentamento del commercio mondiale, gli investimenti diventano una variabile politica: grazie ad essi, l'Italia dipenderà meno dall'export e potrà agguantare la crescita
  • Per segnalare criticità negli ambiti di competenza del Ministro dello Sviluppo Economico: carlo.calenda@mise.gov.it.

 

Fonte dell'immagine: slides #passodopopasso presentate dal Governo in coda al Consiglio dei Ministri 15 Ottobre 2016 di approvazione della Legge di Bilancio 2017 

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