Parma Couture a Pitti Uomo 91, tra revival e sostenibilità

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Parma Couture a Pitti Uomo 91, tra revival e sostenibilità

L'ultima edizione di Pitti Uomo, in corso di svolgimento a Firenze (10-13 Gennaio 2017) e declinata secondo l'idea forte della danza (#PittiDanceOff), rappresenta l'esempio ideale per spiegare come è cambiato, con gli anni, il valore della presenza in fiera da parte di una piccola o media impresa. Sempre meno una occasione immediata di affari, sempre più un bacino di contatti e relazioni da sviluppare, assorbendo tendenze ed umori della moda mondiale. 

Gli imprenditori di Parma Couture, consapevoli del nuovo scenario in cui devono operare, si sono attrezzati per trasmettere i messaggi giusti ai loro potenziali clienti in visita alla fiera. Per soddisfare i mutevoli gusti dei consumatori, l'impegno dei produttori di moda è rivolto a conciliare la domanda di novità - possibilmente tecnologiche e smart per venire incontro alle esigenze dei Millennials - con i ciclici ritorni di mode e stili dai decenni passati. La nostalgia porta agli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, quando i suddetti Millennials erano ancora di là da nascere o al più bambini: abiti più comodi e larghi, pantaloni a vita alta con la riproposizione delle pinces, e via dicendo. L'innovazione si manifesta, invece, oltre che nella ricerca di materiali all'avanguardia e nel loro utilizzo per nuove funzionalità, anche in una responsabile attenzione per i temi della sostenibilità sociale ed ambientale, che fanno breccia in una platea sempre più ampia di consumatori e nalla quasi totalità dei giovani.

Equipage, ad esempio, ha tradotto questa crescente sensibiltà ambientale in un innovativo e pratico appendino in cartone, realizzato per l'azienda di Casola di Terenzo dallo Scatolificio Giampietri di Collecchio. Chi acquisterà il pantalone firmato Equipage potrà, così, disporre di un comodo strumento, tanto adatto alla perfetta piega del capo quando deve essere trasportato con il vantaggio di un peso ed un ingombro ridotti, quanto in linea con i principi di eco-sostenibilità cari al consumatore del 2017.

Le giacche destrutturate "Ernesto", riproposte ancora una volta da Gianfranco Bommezzadri, riscuotono in fiera il consueto successo, anche in presenza di un ampliamento della gamma ad includere una versione un po' meno ardita di capospalla rispetto a quella - molto dandy - lanciata nel 2012 ed ancora sulla breccia.

Lo stand riservato alle camicie di Enanuele Maffeis è, come nelle precedenti edizioni del Pitti, caratterizzato da un flusso costante di visitatori, attratti da un prodotto che è ormai una garanzia per il cliente.

I nostri apprezzati pellettieri, Belts+ di Stefano Piazza e Airedale (brand Fabrizio Lesi), sottolineano, con ovvia prudenza, la buona partenza di questa edizione della manifestazione fiorentina. Andrea Bonfanti, dell'omonima azienda produttriice di borse, evidenzia infine il positivo accordo appena raggiunto fra le principali federazioni confindustriali del sistema moda, da quella del tessile-abbigliamento (Sistema Moda Italia) ad Assocalzaturifici, da Aimpes (pellettieri) ad Anfao (occhiali). Le priorità della nuova maxi federazione? Produzione, distribuzione e, manco a dirlo, sostenibilità!

L'ultimo arrivato fra i soci di Parma Couture, BB Cravatte, è presente anch'esso al Pitti con il brand Franco Bassi, collocato nell'area della fiera dedicata al "Futuro Maschile".

Una curiosità riguarda, per tornare all'inizio, lo stand di Equipage. Che è collocato a pochi passi da quello della Sartoria G.Inglese resa celebre, proprio in questi giorni, dall'incarico ricevuto di realizzare una camicia su misura per il nuovo Presidente USA Donald Trump.

Come è piccolo il mondo globalizzato...della moda!

 

Guarda il video pubblicato su Instagram: Parma Couture a Pitti Uomo 91: